ponte sullo stretto, esposto alla procura della corte dei conti per danno erariale

“Unita Siciliana” e “Mezzogiorno Federato” scrivono alla Carfagna: ecco le priorità

“Unità Siciliana” e “Mezzogiorno Federato” hanno risposto alle domande che il ministro Carfagna ha posto sulle priorità da portare avanti nel piano di investimenti per il sud inviando una proposta coordinata di interventi utili non solo al meridione ma anche alla ripresa dell’Italia e dell’Europa. Nel documento, che vuole essere rappresentativo delle istanze e delle ragioni di circa 18 milioni di italiani “penalizzati da decenni di scelte delle classi dirigenti mai realmente contrastate dalle rappresentanze politiche meridionali anche a causa della mancanza di un progetto unitario tra le varie regioni, sono inserite le indicazioni emerse dal dibattito svolto in questi ultimi mesi.

Per Unità Siciliana e Mezzogiorno Federato occorre prioritariamente costruire il ponte sullo Stretto di Messina, opera già cantierata, ma sospesa dal governo Monti per oscuri motivi economici, con grave danno per il mancato aumento, a regime, del Pil e dell’occupazione, valutati in numeri fortemente consistenti. Quest’opera consente di collegare all’Europa i cinque milioni di siciliani e la loro grande rete portuale, rendendo economicamente valide opere strategiche come l’alta velocità e le reti di comunicazione stradali veloci, facendo divenire l’intero Mezzogiorno il territorio dove l’Europa può realizzare, con grandi risparmi, lo scambio tra materie prime e semi lavorati provenienti dall’oriente o dall’Africa e le produzioni manifatturiere europee.

Accanto a quest’opera potrà finalmente trovare ragioni economicamente valide portare l’alta velocità in Calabria e, quindi, in Sicilia, velocizzare tutte le opere stranamente bloccate che segnaliamo: l’autostrada Caianello – Benevento; la Maglie – Santa Maria di Leuca; l’autostrada Ragusa – Catania e il completamento della Siracusa Gela, la Nord – Sud siciliana e il completamento dell’asse viario Palermo – Agrigento e Agrigento – Caltanissetta; il collegamento ferroviario tra il porto di Napoli e la piastra logistica Nola – Marcianise; la camionale tra la A1 e il porto di Bari; la trasversale Bolalino – Bagnara.

Inoltre è stato sostenuto che è fondamentale il finanziamento delle ZES ed occorre prevedere interventi per l’adeguamento del sistema portuale del Mezzogiorno per rispondere alla scelta di lanciare il meridione come piattaforma europea nel Mediterraneo al fine di poterlo utilizzare per alti volumi di traffico.

Queste segnalazioni di Unità Siciliana e Mezzogiorno Federato non sono frutto di una sommatoria di richieste dei vari territori, ma sono state scelte per l’effetto moltiplicativo che l’investimento produce: aumento certo dei redditi nelle zone interessate in quanto creano le condizioni tecniche ed economiche per nuovi investimenti e/o perché aumentano le produzioni dirette o mediate.

Altra segnalazione strategica: la creazione di un Hub aeroportuale nel Mezzogiorno, parallelo alla scelta fatta per Malpensa, al fine di collegare questo grande territorio direttamente con i maggiori snodi internazionali. Da questo Hub potrebbe essere intessuta la rete dei collegamenti interregionali per consentire il trasferimento di passeggeri e merci tra Napoli e Bari, tra Napoli e la Sicilia, tra Bari e Sicilia.

Inoltre è stato segnalato come di grande rilievo siano gli itinerari culturali che, da soli, consentirebbero di riaprire gran parte di un territorio che possiede insuperabili testimonianze di storia e tradizioni. Già sei itinerari sono stati preparati e sono in attesa di finanziamento.

Ultima annotazione: occorre investire su un piano sanitario al sud, capace di creare poli di eccellenze per i quali ormai non serve solo la qualità degli uomini ma quella delle infrastrutture e delle apparecchiature, sempre più sofisticate e costose. Questa scelta ridurrebbe drasticamente il “turismo sanitario” che costringe migliaia di meridionali a servirsi, mensilmente, dei servizi delle strutture sanitarie del nord.

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