Vaccini in Sicilia: il ritmo è stabile, ma ora l’allerta è sul fronte prenotazioni e consegne
Numeri stabili, per ora. La campagna vaccinale in Sicilia sembra aver ormai trovato un suo ritmo (stabilizzandosi intorno alle 40 mila dosi giornaliere somministrate ma adesso l’allerta della sanità regionale è sul fronte delle consegne (previste in riduzione, come già annunciato dalla struttura del commissario nazionale) ma anche delle prenotazioni (che si teme possano contrarsi nelle prossime settimane).
L’assessore Razza aveva parlato della possibilità di potenziare ancora gli hub per garantire più possibilità di prenotazione durante il giorno (anche per evitare il caldo torrido della stagione), ma ora – oltre ai giovani, che stanno rispondendo agli appelli – c’è da convincere a vaccinarsi anche quella parte di popolazione che resta scettica alla somministrazione del siero. Sul fronte consegne invece è da capire se e come si riuscirà a rimodulare le scorte e garantire le date di prenotazione a chi si è già prenotato evitando nuove frenate.
Anche perché – comunque – la Sicilia ha recuperato terreno, ma la strada è ancora lunga: sul fronte delle consegne, la Sicilia ha somministrato l’86,1% delle dosi ricevute (la media nazionale ora è un po’ più vicina, 88,5%) ma è ancora ultima in rapporto alla popolazione (74.464,0 dosi ogni 100 mila abitanti). E se si guarda alle specifiche fasce d’età, la Sicilia è ancora agli ultimi posti per prime dosi tra i 60 e gli 80 anni mentre dagli 80 anni in su lo è anche per i soggetti che hanno completato il ciclo.
Nel frattempo è prevista da domani (sabato 26 giugno) la consegna presso alcune farmacie ospedaliere dell’Isola di un totale di 44.500 dosi – 32.800 Moderna e 11.700 Johnson and Johnson – , così distribuite nelle province: Enna (rispettivamente 1.100 Moderna, 400 Janssen), Palermo (8.200, 3000), Erice (2.800, 1.000), Giarre (7.400, 2.600), Milazzo (4.100, 1.500), Siracusa (2.600, 900), Ragusa (2.100, 700), Agrigento (2.800, 1.000) e Caltanissetta (1.700, 600).