Vaccini, l’Europa volta alle spalle ad AstraZeneca: “Niente rinnovo, inaffidabile”

“Inaffidabile”. Con questa motivazione l’Ue ha ammesso l’intenzione di non rinnovare da luglio in poi il contratto di fornitura di vaccini con gli anglo-svedesi di AstraZeneca: una decisione nell’aria dopo che nelle scorse settimane l’Europa aveva puntato in maniera decisa su nuovi contratti (in particolare quello con Pfizer-Biontech).

La questione relativa alla “psicosi” da AstraZeneca e le difficoltà nell’impiegare le dosi in alcune aree centra solo in parte: formalmente all’azienda anglosvedese viene contestata la “poca affidabilità” nel rispettare i tempi e le quantità pattuite sul fronte delle forniture (si stima che ad aprile sia stato consegnato solo un quarto delle dosi pattuite).

Nel frattempo in Italia, le dosi AstraZeneca sono “palleggiate” dalle regioni, che prendono iniziative diverse: la Sicilia ha forzato la mano pubblicamente per sbloccare la fascia over 50 adducendo come motivazione proprio lo scarso impiego del siero sin qui. Le regioni in cui invece AstraZeneca è impiegato in maniera soddisfacente (soprattutto al Nord) chiedono che avvenga una redistribuzione delle dosi rimaste in frigorifero: il totale in Italia ammonta a circa un milione e mezzo (quasi la metà del totale delle dosi in frigorifero).

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