Vaccino Covid: 12 mila dosi in meno in Sicilia, ma i richiami non saranno ritardati
Circa 12 mila dosi di vaccino in meno nell’immediato, ma nessun rischio per il prosieguo della campagna e per i richiami. É questo il quadro che la Sicilia dovrà affrontare nei prossimi giorni, dopo che il commissario Arcuri ha stabilito una riduzione delle dosi da consegnare alle regioni per compensare i ritardi annunciati da Pfizer nella distribuzione del proprio vaccino. Un “taglio” nelle spedizioni che (assicura Roma) dovrebbe durare solo una settimana.
Le uniche regioni a non subire tagli (per via di un ritmo più basso tenuto sin qui) sono Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta. Nelle altre regioni si registrano invece tagli che vanno da un minimo dell’11% (Campania e Liguria) fino anche al 50% della Sardegna. In mezzo c’è la Sicilia con un -23%.
La situazione nell’Isola però sembra sotto controllo e proprio in questi giorni cominciano i richiami necessari affinché il vaccino Pfizer possa essere efficace (l’immunizzazione è dimostrata una settimana dopo la somministrazione della seconda dose). L’assessore Razza aveva già annunciato in conferenza stampa che la Regione aveva provveduto a fare “magazzino” dopo una partenza sprint: le dosi precauzionalmente accantonate in vista dei richiami sarebbero pari al 20% di quanto sin qui consegnato.
Razza ‘bacchetta’ alcune regioni e sottolinea la bontà della linea siciliana: “Ci sono state regioni che per recuperare i ritardi e mostrare di aver raggiunto un ritmo di vaccinazioni notevole non ha rispettato l’invito ad accantonare scorte. Noi siamo stati prudenti”. La Regione confida di tornare presto a un ritmo di 7/10 mila vaccinati al giorno e completare la fase dedicata agli operatori sanitari e Rsa entro marzo.
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