Vaccino Covid, la Sicilia deve mettere il “freno a mano”: il piano nazionale slitta
I ritardi nella consegna dei vaccini costringono l’Italia a far slittare la campagna di vaccinazione e lo Stato (insieme alle regioni) è ormai pronto a prendere le contromisure. Anche l’Ue intende far rispettare per vie legali i contratti, anche se la Pfizer assicura il ritorno a regime della produzione dalla prossima settimana. E la Sicilia? La Sicilia dovrà fermare di fatto le nuove vaccinazioni, garantendo i richiami con le prossime forniture, almeno per altri 10 giorni.
Ma ora anche un’altra azienda (Astrazeneca) annuncia ritardi e di conseguenza il piano vaccini potrebbe slittare anche di due mesi. Le dosi per i richiami – assicura il governo – saranno garantite, ma per chi è ancora in attesa della prima dose i tempi rischiano di dilatarsi: altre quattro settimane per gli over 80, circa 6-8 settimane per il resto della popolazione.
Anche la Sicilia è stata costretta (e sarà costretta ancora per alcuni giorni) ad una drastica riduzione delle somministrazioni dopo essere stata una delle regioni che meglio si era comportata (sempre in linea o perfino sopra la media nazionale): solo a Palermo si stima una riduzione di 30 mila somministrazioni rispetto al calendario stilato a fine dicembre. E l’irritazione di Palazzo d’Orleans è diventata palese in una dichiarazione piuttosto muscolare di Musumeci, che parla di “requisire” le dosi oltre a ribadire il sostegno a possibili azioni legali da parte dell’Italia.
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