Vaccino Covid, l’Italia prova a cambiare marcia: “100 mila al giorno dal 22 febbraio”

La campagna vaccinale anti-Covid prova a cambiare marcia in Italia. La regolarizzazione delle dosi dopo gli ultimi tagli, la messa a regime delle somministrazioni di AstraZeneca, la partenza dei primi hub (in Sicilia quello di Palermo) e dell’azione dei medici di base ha portato ad un incremento delle vaccinazioni.

In una nota il commissario Arcuri parla di “confortante incremento” sottolinea i progressi degli ultimi giorni che” lunedì 22 febbraio sono state effettuate in media oltre 100 mila somministrazioni al giorno” e che “ieri, mercoledì 24 febbraio è stato raggiunto il picco di 102.433 dosi”.

Tanto c’è però da fare e di strada da recuperare. La fondazione Gimbe ha infatti elaborato un nuovo report che sottolinea come ancora solo l’8,6% degli over 80 ha ricevuto la prima dose e appena 3 su 100 hanno ricevuto la doppia dose (e dunque completato il ciclo di vaccinazione). Un dato su cui incide ancora il taglio alle forniture delle scorse settimane, ma che risente anche – secondo la fondazione – di “irrealistiche stime di approvvigionamento del Piano originale” e di difficoltà organizzative, che stanno rallentando le somministrazioni con anche notevoli differenze tra regioni.

“Dai primi posti in classifica tra i Paesi europei conquistati nella prima fase della campagna vaccinale – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione – l’Italia ha perso numerose posizioni perché non tutte le regioni erano pronte”. Serve un “netto cambio di passo”.

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