Coronavirus in Italia, il bollettino del 15 gennaio: 16.000 contagi, 477 morti

Sono 16.146 i nuovi casi di contagio mentre i tamponi processati sono 273.506. È quanto emerge dal bollettino di oggi, venerdì 15 gennaio, diffuso con ampio ritardo dal Ministero della Salute. Da oggi, come si nota, nella tabella vengono inseriti anche i tamponi rapidi che sono stati 116.000 (prima non venivano conteggiati).

I morti sono stati 477. Entrambi i dati sono in calo rispetto a ieri, quando si erano registrate 522 vittime e 17.246 nuovi casi.

Con l’inserimento dei test antigenici nel calcolo complessivo dei tamponi crolla l’incidenza dei positivi. In tutto vengono segnalati 273.506 tamponi. Il tasso di positività è del 5,9%, in netto calo rispetto al 10,7% di ieri, quando però la percentuale dei positivi era calcolata solo sui test molecolari, che erano stati 160.585. Se si calcolasse l’incidenza solo sui molecolari il tasso sarebbe oggi stabile al 10.3%.

Sono 2.522 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 35 in meno di ieri nel saldo tra entrate e uscite. Il totale degli ingressi giornalieri è di 156. Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 22.841, con un calo rispetto a giovedì di 269.

Gli attualmente positivi sono 558.068, in calo nelle ultime 24 ore di 3.312, mentre dall’inizio dell’emergenza sono 1.713.030 le persone guarite, con un incremento di 18.979 in un giorno.

Questo il quadro completo dei dati del Ministero:

• Attualmente positivi: 558.068
• Deceduti: 81.325 (+477)
• Dimessi/Guariti: 1.713.030 (+18.979)
• Ricoverati: 25.363 (-304)
• di cui in Terapia Intensiva: 2.522 (-35)
• Tamponi: 28.734.210 (+273.506)

Totale casi: 2.352.423 (+16.146, +0,69%)

Intanto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro sostiene che “la curva inizia a decrescere lentamente ma va confermato. La curva della mortalità è in decrescita, anche se negli ultimi periodi c’è una decrescita più lenta. Il dato dell’età media dei contagi ci dice che sono soprattutto i giovani che contraggono l’infezione, ed è un elemento da guardare con grande attenzione. Vuol dire che ci sono più persone giovani che contraggono l’infezione, un elemento che può anche essere positivo ma è da guardare con attenzione e da confermare”.

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