Paolo Arata
Paolo Arata

Corruzione, arresti e tangenti: le reazioni del mondo politico

L’arresto di Paolo e Francesco Arata, accusati di corruzione, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni, ha suscitato varie reazioni politiche.

MATTEO SLAVINI (Vicepremier e ministro dell’Interno): “Arata? Avranno avuto i loro buoni motivi. Ha partecipato a un solo convegno e me lo ritrovo consulente della Lega. Me lo presentarono come professore universitario, non ricordo chi sia stato a presentarmelo. È venuto a un solo convegno della Lega e poi ho scoperto che era nostro consulente per l’energia, mio personale… anche i giornalisti dovrebbero fare più attenzione quando scrivono certe cose”.

LUIGI DI MAIO (Vice premier e ministro del Lavoro): “Rispetto il lavoro della magistratura, non voglio entrare nel merito, certo in questo caso la puzza di bruciato si sentiva da lontano… Ogni volta che c’è un minimo sospetto su qualcosa, in cui emergono legami con la corruzione e la mafia, la politica deve saper subito prendere le distanze”.

NICOLA MORRA (Senatore M5S e Presidente Commissione Parlamentare Antimafia): “Arrestato Arata. Corruzione e mafia vanno combattute con la massima durezza. Ora in regione Sicilia chi aveva dato concessioni per i 2 parchi eolici in questione con grande leggerezza dovrà fornire risposte”.

FRANCO MIRABELLI (Capogruppo Pd in commissione Antimafia): “Gli arresti definiscono un quadro inquietante fatto di rapporti tra mafia, politica e imprese. Non credo che il ministro degli Interni e segretario della Lega possa restare in silenzio: svolge un ruolo che non può essere indebolito da dubbi o sospetti. Salvini dica e chiarisca su questa vicenda, almeno prenda le distanze e si esprima. L’audizione preannunciata in commissione Antimafia può essere l’occasione, ma è bene che il vicepremier non aspetti”.

CARMELO MICELI (Deputato Pd, componente commissione Antimafia e Giustizia): “Ora il M5S chieda le dimissioni del ministro dell’Interno. Altrimenti quella su Siri è stata solo una sceneggiata elettorale. I M5S saranno coerenti oppure chiuderanno gli occhi come stanno facendo sul caso del pm di Agrigento Patronaggio? Il Decreto Sicurezza bis, infatti, contiene una norma ad personam contro il pm che ha indagato Salvini sulla Diciotti. Una norma vergognosa, che veniva scritta nelle stesse ore in cui il ministro della Giustizia Bonafede chiamava il magistrato per esprimergli solidarietà per le minacce di morte ricevute. Il presidente dell’Antimafia Morra convochi Salvini in commissione”.

NELLO MUSUMECI (Presidente della Regione Siciliana): “Arata veniva in Regione per trovare complici e si trovava di fronte a fermi e inesorabili no. Voleva un impianto privato, noi invece abbiamo finanziato un impianto pubblico. Se dirigenti e funzionari della Regione hanno sbagliato e saranno ritenuti responsabili devono marcire in galera, io butterei la chiave. Tra qualche settimana quella commissione non ci sarà più. Ho chiesto all’assessore Cordaro di nominarne una nuova nell’ambito di un processo di rotazione necessario”.

GIANFRANCO ZANNA (Legambiente): “Non solo eolico, questa cricca era anche interessata ai rifiuti ed al rapporto fra rifiuti ed energia. Gli arresti di oggi sono, quindi, la conferma della nostra richiesta alla Commissione regionale antimafia di indagare sul settore dei rifiuti in Sicilia”.

SERGIO COSTA (Ministro dell’Ambiente) : “La mafia punta a fare business con l’ambiente, un settore che da sempre fa gola alla criminalità. Le indagini di questi giorni dimostrano che rinnovabili e end of waste non ne sono esenti. Ma non abbasseremo mai la guardia e non permetteremo che accada”.

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