La Open Arms è a Porto Empedocle. Patronaggio: “Ecco le motivazioni del sequestro”

La Open Arms è arrivata a Porto Empedocle. Dopo lo sbarco di tutte le persona a bordo, la nave della omonima ong spagnola, è giunta nel porto agrigentino dove resterà alla banchina sotto sequestro preventivo (non si escludono ulteriori accertamenti a bordo nei prossimi giorni: il provvedimento firmato dal procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio dovrà essere convalidato dal gip.

Nel provvedimento, proprio Patronaggio fa un quadro della situazione e delle motivazioni che hanno portato. Il provvedimento è stato fatto per “ragioni di urgenza che non consentono di attendere un provvedimento di sequestro emesso dal giudice” e questo perché “le persone a bordo si trovano in condizioni psicologiche assai critiche come risulta dall’ispezione eseguita a bordo della nave con i consulenti nominati, con pericolo per l’incolumità dei migranti, dell’equipaggio e delle forze di polizia che vigilano sulla sicurezza in mare”.

Secondo la Procura di Agrigento il permanere della Open Arms alla fonda, nelle immediate vicinanze del porto di Lampedusa “protrae gli effetti del reato e anzi può cagionare un aggravamento”. Questo perché “il permanente status quo – scrive Patronaggio – può solo aggravare gli effetti pregiudizievoli sulla salute psichica e fisica delle persone a bordo, comportando rischi per l’incolumità degli stessi”.

Il sequestro preventivo è stato fatto nell’ambito del fascicolo, a carico di ignoti, per le ipotesi di reato di rifiuto e omissione di atti d’ufficio. In tal senso il procuratore Patronaggio spiega: “Occorre verificare se la situazione emergenziale emersa nei giorni scorsi in seguito alla permanenza per diversi giorni della nave Open Arms a largo delle acque nazionali, e confermata dai medici in occasione dell’ispezione, sia il frutto del rifiuto posto in essere dalle autorità competenti ad emettere i provvedimenti necessari per ragioni di igiene e sanità”. Patronaggio ha evidenziato anche “la mancata assegnazione di un porto sicuro alla nave Open Arms, da parte delle autorità italiane, anche in seguito al provvedimento del Tar del Lazio che autorizzava l’ingresso dell’imbarcazione in acque territoriali”.

LA RELAZIONE DEI MEDICI

“Le funzioni psichiche sono fortemente sollecitate da condizioni emozionali estreme in un clima di altissima espressione dove la percezione di ‘morte’ rispetto all’eventuale rimpatrio e la speranza di ‘vita’, anche affrontando a nuoto lo specchio di mare che li separa dall’isola di Lampedusa, non lascia più possibilità di valutazione del rischio individuale e collettivo, né, da parte di terzi, la possibilità di arginare o contenere una ulteriore estensione di situazioni psicopatologiche di ‘dissociazione nevrotica e/o psicotica’”.

Questo è stato scritto dai consulenti nominati dalla Procura dopo l’ispezione realizzata ieri pomeriggio sulla Open Arms. Una relazione che è finita nel provvedimento di sequestro. I due consulenti erano stati nominati proprio “allo scopo di verificare le condizioni fisiche e psichiche delle persone a bordo dopo che – ha scritto il capo dei Pm di Agrigento – nella mattinata era giunta notizia che diversi migranti si erano gettati in mare tentando disperatamente di raggiungere la riva”.

NAVE SPAGNOLA PRONTA A RECUPERARE I MIGRANTI

La nave della Marina militare spagnola partita ieri per Lampedusa per recuperare i migranti a bordo della Open Arms rimarrà vicina all’isola siciliana, pronta a portare in Spagna i profughi che Madrid ha accettato di accogliere. Lo ha riferito la vicepremier spagnola, Carmen Calvo, parlando all’emittente iberica Cadena Ser.

Ieri, la Spagna aveva annunciato la partenza della nave militare Audaz per recuperare i migranti  prima che la vicenda si sbloccasse con l’autorizzazione a sbarcare sull’isola italiana ieri sera. La Audaz è pronta a trasferire in Spagna i migranti di Open Arms che Madrid ha promesso di accogliere nell’ambito di un accordo di distribuzione sottoscritto con altri cinque Paesi europei. E il ministero dell’Interno ha rinnovato la richiesta alla Spagna di farsi carico degli immigrati sbarcati dalla Open Arms, auspicando che la Commissione Ue in accordo con il governo spagnolo metta in atto i “meccanismi” per la redistribuzione degli immigrati. “Il Viminale esprime soddisfazione: la linea dura ha pagato, nonostante i dubbi espressi dal premier e da alcuni ministri”, si legge in una nota.

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