Disavanzo della Regione, Roma dice sì alla spalmatura: ora la Sicilia deve “tagliare”

Accordo Roma-Sicilia sul disavanzo della Regione, tra “spalmatura” e tagli. L’intesa sul piano proposto da Palazzo d’Orleans – via via limato – è stata ratificata dal Consiglio dei Ministri con un decreto legislativo e prevede di spalmare le quote di disavanzo non recuperate (relative al rendiconto 2018) in 10 anni. Un’intesa che nell’immediato permette anche di varare l’esercizio provvisorio e inaugura mesi intensi per l’amministrazione regionale in vista dell’approvazione del bilancio.

Il decreto legislativo prevede che “le quote di copertura del disavanzo da ripianare nell’esercizio 2021 sono rinviate, per tale sola annualità, all’anno successivo” (tenuto conto dell’emergenza Covid). Ma anche che il tutto è subordinato alla sottoscrizione (entro il 31 gennaio 2021) di un accordo Stato-Regione che contiene “specifici impegni di riequilibrio strutturale della parte corrente del bilancio, in particolare attraverso la riduzione della spesa corrente”.

In altre parole: tagli. Roma impone infatti vari interventi: il blocco al turnover dei dirigenti regionali per tre anni, tagli alla spesa per il personale (per i quali i sindacati alzano già le barricate), riduzione dei fondi all’Ars e ritocchi ai vitalizi. Sul tavolo anche riforme (al ribasso) per forestali, consorzi di bonifica e le società partecipate, che nel caso delle più grandi andranno accorpate.

Le proteste non mancano. “Sull’accordo sul disavanzo della Regione c’è poco da esultare, – afferma Attiva Sicilia -perché siamo solo all’inizio di un percorso. L’intesa avrà senso solo se si avvierà il tavolo per il riconoscimento del gettito spettante alla Sicilia. È imbarazzante – affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia, Elena Pagana, Sergio Tancredi, Angela Foti, Valentina Palmeri e Matteo Mangiacavallo – che esultino i gruppi di opposizione, specialmente chi ha creato proprio quel disavanzo”.

Lapidario il commento del capogruppo PD all’Ars, Giuseppe Lupo: “Ancora una volta, pur in un momento particolarmente complesso, il governo nazionale ha dimostrato grande senso di responsabilità andando incontro alle esigenze della Regione Siciliana con l’accordo per il ripiano pluriennale del disavanzo 2018. Adesso il governo Musumeci non ha più alibi, presenti il bilancio di previsione 2021/2023 ed attivi un programma urgente di riforme strutturali per la riqualificazione della spesa e per investimenti produttivi”.

TUTTA LA SICILIA IN ZONA ROSSA O UNA PARTE? LA PALLA PASSA A ROMA

SCREENING PER STUDENTI E INSEGNANTI DI ELEMENTARI E MEDIE

IL BOLLETTINO DELLA SICILIA DEL 14 GENNAIO 2021

CATANIA, CONFISCATI BENI PER 40 MILIONI DI EURO

Categorie
attualità
Facebook

CORRELATI