Regionali, aumenti di stipendio per la “tregua”: previsti 90 euro in più al mese

La norma è stata inserita sul filo di lana e potrebbe essere l’inizio di un periodo di “tregua” tra i dipendenti regionali e Palazzo d’Orleans. Il riferimento è al provvedimento della Finanziaria che stanzia i fondi per i rinnovi di contratto e la riqualificazione del personale, che ora (come tutto il testo) dovrà superare l’esame dell’aula all’Ars ma rappresenterebbe una vittoria politica per il governo regionale.

Nonostante 300 milioni di tagli necessari per compensare le minori entrate fiscali, l’assessore Zambuto è riuscito a strappare ben 52 milioni di stanziamento: ciò si tramuterebbe in un aumento medio di stipendio da 90 euro al mese (da un minimo di 80 a un massimo di 130 a seconda delle fasce). E i sindacati si dicono già ottimisti sulla possibilità di fare anche meglio appoggiandosi alle risorse del Recovery Fund.

E nella norma è prevista anche lo stanziamento di fondi per la riclassificazione del personale (e di conseguenza delle mansioni): dalle attuali 4 fasce (A,B,C,D) la regione pensa di scendere a tre, mentre i sindacati vorrebbero arrivare persino a due. La riduzione delle fasce comporterebbe infatti un’automatica promozione e aumento di stipendio per una buona fetta del personale.

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